Milano, Tribunale riconosce due papà nell'atto di nascita


Palazzo Marino dovrà rettificare il documento di nascita di Anna, inserendo due padri come figure genitoriali; è ciò che ha deciso il Tribunale civile di Milano per una bambina nata negli Stati Uniti con il metodo della "gestazione per altri".


L'atto era stato trascritto con il solo nome del padre biologico, com'era indicato dal certificato californiano, che tuttavia era stato integrato aggiungendo anche il nome del secondo padre, cosa che il Comune di Milano si era rifiutato di fare. Successivamente i due uomini hanno presentato ricorso al Tribunale civile; la decisione è stata presa dall'ottava sezione civile, presieduta da Giovanni Battista Rollero, che sulla scia di altre decisioni simili prese da altri Tribunali italiani degli ultimi mesi, ha accolto il ricorso degli avvocati Giacomo Cardaci, Manuel Girola e Luca di Gaetano, facenti parte di un'associazione di avvocati che si batte per i diritti Lgbt.

Nell'assecondare la richiesta dei due uomini, il Tribunale di Milano si è così espresso: "Riconoscere alla minore due genitori dello stesso sesso non viola alcun principio fondamentale, anzi è superiore interesse della minore garantirle i diritti alla bigenitorialità."
Con il decreto comprensivo di tale affermazione, i giudici hanno così ordinato all'Ufficio di Stato civile del Comune di Milano di rettificare l'atto di nascita e di indicare entrambi i padri, due uomini italiani, come genitori, e non solo quello biologico.

Gianni Tofanelli e Andrea Simone (coloro che hanno condotto in prima persona questa battaglia) hanno commentato la sentenza a Tgcom24: "E' una sentenza storica, che cambia la vita non solo della nostra bimba, ma di tutti gli altri piccoli milanesi con due papà: abbiamo fatto da apripista e da... aprimente."

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