La Gendarmeria francese ferma un treno a Modane per far arrivare un immigrato in Italia



Ancora una volta bisogna parlare di un atto gravissimo compiuto dalla Gendarmeria francese, appena due giorni fa; è stato fermato un treno regionale diretto in Italia al fine di far salire a bordo un immigrato del Mali. A peggiorare la situazione, i francesi avrebbero preteso di far viaggiare il clandestino senza regolare titolo di viaggio quindi (volendo essere precisi e fiscali), completamente a spese di chi viaggia pagando il biglietto.

Il personale di Trenitalia ha quindi informato la Polizia italiana e, insistendo, il "viaggiatore" ha pagato il biglietto. 
Il risultato di questo inconveniente di matrice francese sono stati ben 47 minuti di ritardo, a carico e discapito di tanti viaggiatori regolari e regolarmente in possesso di titolo di viaggio.


Questo è quanto si legge in un post su Facebook del Ministro dell'Interno: l'intenzione, a titolo provocatorio, sembra quella di chiedere il rimborso del biglietto alla Francia, dal momento che proprio la Gendarmeria ha causato questo ritardo.
La volontà appare essere anche quella di dare un taglio netto a questa vicenda, ricordando che il nuovo Governo si discosta (riguardo il modo d'agire) dai Governi precedenti.

Sempre Matteo Salvini ha così aggiunto a La Stampa di Torino: «In settimana ci saranno contatti ufficiali con i francesi dopo gli sconfinamenti di Claviere. Aggiungiamo un altro capitolo al lungo elenco di lamentele. L’Italia pretende rispetto!»
Bisogna ricordare che la Gendarmeria francese, nelle scorse settimane, ha più volte sconfinato in suolo italiano, con la pretesa di rimandare migranti in Italia (cliccare qui per aprire l'articolo dedicato a Claviere).

La vicenda si è quindi conclusa con il pagamento del biglietto da parte del migrante, il quale sembra aver "trovato" il denaro necessario; all'arrivo, ad aspettare l'uomo del Mali c'era la Polfer.
Adesso gli investigatori sono al lavoro per identificarlo e soprattutto per capire se davvero l’uomo sia riuscito a raggiungere Modane approfittando dei sentieri che oltrepassano il confine. Oppure, come contestato dagli agenti francesi, abbia raggiunto la località nello stesso modo in cui è stato costretto a ritornare in Italia, ovvero via treno. Quello che pare chiaro, invece, è che senza l’intervento degli uomini di Ferrovie i frontalieri transalpini lo avrebbero obbligato a fare marcia indietro senza nemmeno avvisare le autorità competenti.  

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